Navigare vicino alla costa in Italia: regole, distanze e buone pratiche

Tuttavia, chi sceglie di avvicinarsi troppo a riva deve ricordare che esistono regole precise da rispettare.

 


Navigare lungo le coste italiane è un’esperienza straordinaria: baie incontaminate, fondali trasparenti e panorami mozzafiato che cambiano da regione a regione. Tuttavia, chi sceglie di avvicinarsi troppo a riva deve ricordare che esistono regole precise da rispettare. Non si tratta solo di evitare sanzioni, ma soprattutto di garantire la sicurezza di bagnanti, sub e di chiunque frequenti il mare.


Molti diportisti, infatti, si chiedono: a quale distanza minima dalla riva si può navigare o ancorare? La risposta non è unica, perché non c’è una legge nazionale che stabilisce un valore valido per tutto il territorio. Le disposizioni cambiano di tratto in tratto e vengono stabilite dalle Capitanerie di Porto locali, attraverso ordinanze specifiche.



Cosa dice la normativa nazionale


Il Codice della Nautica da Diporto stabilisce i limiti entro cui le imbarcazioni possono muoversi in mare aperto (6 miglia, 12 miglia o navigazione senza limiti, a seconda dell’abilitazione e della categoria dell’imbarcazione).
Ciò che non prevede è invece una distanza minima “standard” dalla costa.


Questo significa che, in linea generale:



  • non esistono regole uniche per tutta l’Italia,

  • le disposizioni cambiano in base al litorale e alle ordinanze locali,

  • la responsabilità di informarsi spetta sempre al comandante dell’imbarcazione.


Le ordinanze delle Capitanerie, pubblicate e periodicamente aggiornate, hanno valore di legge sul territorio di competenza. Perciò è indispensabile controllarle prima di navigare sotto costa o decidere di ancorare in una baia.



Le distanze più comuni


Pur con variazioni locali, possiamo individuare alcune linee guida generali:



  • 100-200 metri dalla riva: distanza spesso minima richiesta davanti a coste rocciose o scogliere.

  • 200-500 metri: margine tipico davanti a spiagge frequentate da bagnanti, per ridurre il rischio di incidenti.

  • oltre i 500 metri: distanza richiesta in zone particolarmente affollate o in presenza di aree protette.


Un aspetto importante riguarda le moto d’acqua e i mezzi veloci: in molti casi hanno restrizioni più severe e devono mantenersi ben oltre le distanze consentite alle barche a vela o ai natanti da diporto.



L’ancoraggio: non sempre dove vuoi


Molti pensano che sia possibile gettare l’ancora ovunque ci sia spazio. In realtà, l’ancoraggio è regolato con attenzione per motivi di sicurezza, tutela ambientale e protezione dei fondali. Alcune aree possono essere:



  • interdette all’ancoraggio per la presenza di praterie di Posidonia, fondamentali per l’ecosistema marino;

  • vietate perché considerate zone protette (ad esempio parchi marini o riserve naturali);

  • soggette a limiti di distanza minima dalla riva (anche 200 metri o più).


Prima di fermarsi, è sempre buona norma controllare carte nautiche aggiornate, applicazioni di navigazione e — se possibile — chiedere direttamente informazioni a porti e marina locali.



Come evitare problemi e sanzioni


Navigare sotto costa senza rispettare le distanze imposte può portare a sanzioni amministrative. Gli importi delle multe variano in base a diversi fattori:



  • tipo di imbarcazione (natante, imbarcazione a vela, yacht di grandi dimensioni),

  • gravità della violazione,

  • rischio creato per i bagnanti o altri utenti del mare.


In genere, le cifre per le imbarcazioni più piccole sono più contenute, ma per i mezzi di grandi dimensioni le multe possono diventare piuttosto pesanti.


Se si ritiene che la sanzione non sia giustificata, è possibile presentare ricorso con una memoria scritta, spiegando le circostanze e chiedendo un riesame.


costa italiana


Consigli pratici per una navigazione sicura



  1. Informati prima di partire: consulta il sito o la bacheca della Capitaneria di Porto competente per il tratto di mare che intendi navigare.

  2. Usa strumenti aggiornati: carte nautiche, GPS, ecoscandaglio e applicazioni marine che segnalano zone interdette.

  3. Osserva il contesto: se vedi boe, bagnanti, sub con segnalatore, mantieni sempre una distanza superiore a quella minima prevista.

  4. Rispetta l’ambiente: evita di ancorare su fondali protetti o in zone delicate per l’ecosistema.

  5. Mantieni prudenza: anche quando le ordinanze sembrano permettere l’avvicinamento, è sempre meglio mantenere un margine di sicurezza.


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