Navigare sicuri, anche sul tender: un piccolo mezzo con grandi responsabilità

Il tender non è solo un accessorio, è parte integrante della vita a bordo

 

Chi va per mare lo sa bene: il tender non é solo un accessorio, é parte integrante della vita a bordo. Che si tratti di un agile gommone o di una piccola barca rigida, il tender é il nostro ponte tra la barca e la terraferma, il compagno fidato per esplorare calette nascoste, fare una spesa veloce o semplicemente godersi una remata al tramonto. Eppure, troppo spesso viene trattato con una leggerezza che mal si concilia con l'ambiente in cui opera: il mare, sempre bello, ma mai del tutto prevedibile.


La sicurezza in tender é un argomento a volte sottovalutato. Ci si affida all'abitudine, al fatto che "é solo un giro veloce", ma é proprio in quei momenti, quando abbassiamo la guardia, che possono nascere i problemi. Per questo, é importante affrontare il tema con lo stesso rispetto che riserviamo alla navigazione d'altura. Perché un imprevisto su un tender può trasformarsi, in pochi minuti, in una situazione di reale difficoltà.


L'importanza di una cima lunga e versatile


Può sembrare banale, ma avere a bordo una cima lunga é una delle prime cose che possono fare la differenza. Serve per ormeggiare meglio, per legarsi a un altro mezzo in caso di guasto, per ancorarsi a una roccia quando ci si avvicina a riva in assenza di un vero ormeggio. Nei porti affollati o in baie dove l'ormeggio "creativo" é la norma, una buona cima permette di trovare soluzioni che altrimenti ci costringerebbero a rientrare a bordo madre anzitempo.



Tubolari sempre gonfi e pronti all'uso


I tender, specialmente quelli gonfiabili, devono essere controllati con attenzione. Un tubolare sgonfio non é solo un fastidio estetico: compromette la stabilità del mezzo, lo rende più vulnerabile alle onde e peggiora la risposta del motore. Tenere a bordo una pompa con manometro può sembrare un'esagerazione, ma diventa essenziale in caso di piccole perdite o abbassamenti di pressione improvvisi, magari dopo una giornata particolarmente calda o fredda.


Mai dare per scontato il carburante


Quante volte ci si dimentica di controllare il livello del carburante, convinti che "tanto sarà pieno"? E quante volte questo piccolo errore si trasforma in una seccatura, magari a metà strada tra la barca e la riva? Per evitare spiacevoli contrattempi, meglio fare sempre un controllo prima di partire, e se si prevedono spostamenti più lunghi, avere con sé una tanica di riserva. Inoltre, ricordarsi di aprire il rubinetto della miscela (se presente) é una di quelle piccole abitudini che possono evitare minuti preziosi persi a domandarsi perché il motore non parte.


Le pagaie: il "motore umano" che non delude


Anche quando il motore sembra funzionare alla perfezione, le pagaie non devono mai mancare a bordo. Sono la vostra rete di sicurezza in caso di guasti, ma anche uno strumento utile per manovrare con precisione in zone ristrette o tra i bagnanti. In certi casi, una semplice pagaia singola, leggera e maneggevole, può rivelarsi più comoda dei classici remi, specialmente in tender di piccole dimensioni.


Ancorarsi in sicurezza, anche solo per pochi minuti


Avere a bordo un'ancora leggera, magari pieghevole, e una buona cima di almeno 15-30 metri é un investimento minimo che può offrire grande tranquillità. Che si tratti di una sosta per un bagno o di un'emergenza tecnica, la possibilità di fermarsi in sicurezza, senza dover rimanere alla deriva, é fondamentale. In particolare in zone con corrente o vento, un'ancora lanciata rapidamente può prevenire situazioni pericolose.


Comunicare é proteggersi


Un mezzo di comunicazione affidabile deve sempre accompagnarvi, anche su un breve tratto di mare. Un VHF portatile o anche solo un telefono cellulare ben protetto in una custodia stagna può essere risolutivo. Immaginate di avere un problema con il motore e di non riuscire a rientrare: poter avvisare qualcuno a bordo o a terra fa tutta la differenza. E se la navigazione avviene di sera, aggiungete anche una torcia frontale o una luce stroboscopica: segnalarsi é un atto di buon senso, oltre che di prudenza.



Il meteo: mai sottovalutare anche il vento più leggero


Il tender é leggero, spesso senza deriva o timone fisso. Questo significa che può essere facilmente spinto dal vento, anche in condizioni apparentemente tranquille. Prima di staccarsi dalla barca madre, valutate sempre la direzione e l'intensità del vento. In caso di dubbi, é bene che qualcuno rimanga a bordo della barca principale per tenere d'occhio la situazione. Recuperare un tender alla deriva, magari con a bordo bambini o ospiti poco esperti, può diventare una sfida.


Giubbotto di salvataggio: sempre, non solo quando serve


Spesso, sul tender, si tende a trascurare il giubbotto di salvataggio. Si pensa: "sto solo facendo due minuti di tragitto". Ma il mare non fa sconti, e anche un piccolo sbilanciamento, una raffica o una scivolata possono trasformarsi in un tuffo improvviso. Avere il giubbotto addosso rende molto più semplice rimanere a galla, ma soprattutto risalire a bordo, soprattutto se l'acqua é fredda o se non ci sono altri ad aiutare. Per chi ha bambini a bordo, poi, diventa un obbligo morale, prima ancora che pratico.


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